La Cina dal 1949 a oggi by Linda Benson;

La Cina dal 1949 a oggi by Linda Benson;

autore:Linda, Benson; [Benson, Linda ]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, Universale Paperbacks il Mulino
ISBN: 9788815362124
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2020-08-15T00:00:00+00:00


5. La cultura popolare negli anni Novanta

Mentre la Cina continuava il suo processo di apertura e le riforme degli anni Novanta progredivano, emergevano nuove forme d’intrattenimento e di svago. L’intera popolazione, dalla giovane generazione postmaoista fino ai pensionati che avevano assistito a cambiamenti così drammatici nella loro vita, scopriva il piacere di svolgere nel tempo libero attività che esulavano dall’indottrinamento politico.

Un forte indicatore del grado di cambiamento fu l’emergere di nuovi generi letterari. La «letteratura delle cicatrici» degli anni Ottanta cedette il posto alle «belle scrittrici» (meinü zuojia), giovani donne che scrivevano delle loro carriere e, con tono più audace rispetto alle opere del decennio precedente, raccontavano la loro vita amorosa. Il nuovo clima favoriva un tipo di donna di città che si esponeva in pubblico, e ciò attirava un pubblico di lettori giovani, nonostante i libri spesso fossero vietati dalle autorità: il bando sembrava anzi moltiplicare il pubblico, invece di diminuirlo.

In tutto il paese i giovani erano sempre più attratti dalle discoteche e dai locali delle grandi e piccole città. La musica rock tanto di gruppi occidentali quanto di band cinesi faceva vibrare gli edifici fino a notte fonda. I circoli da ballo, organizzati dalle persone più anziane, erano posti più tranquilli ma non meno frequentati: in prima serata i gruppi di pensionati suonavano danze tradizionali con l’accompagnamento di tamburi, trascorrendo felicemente le calde notti estive. Un altro nuovo modo per ascoltare musica erano i locali di karaoke, che sottoponevano al pubblico frammenti di musica classica e moderna provenienti dall’oriente e dall’occidente.

Fra le nuove offerte di intrattenimento, alcune erano di natura più educativa. Le famiglie residenti nelle città iscrivevano il loro unico figlio a numerose attività extrascolastiche, quali lezioni di pianoforte, di danza o di arti marziali: in questo modo i genitori tentavano di dare ai bambini le opportunità e gli svaghi che loro stessi non avevano mai avuto. Benché i bambini che vivevano in campagna continuassero a lavorare nella fattoria della loro famiglia, le aspirazioni dei genitori, che avevano meno figli, crebbero anche nei villaggi della Cina, dove i semplici piaceri di un’alimentazione generalmente migliore e una diffusione più ampia di radio e televisori animavano la vita di milioni di persone.

Gli sport, da sempre popolari in Cina, attirarono nuovi appassionati e la possibilità di entrare in un team professionale o semiprofessionale incoraggiò i ragazzi a perfezionare le loro capacità. Nelle città e nelle province si formarono leghe sportive che gareggiavano fra loro e le numerose nuove riviste, distribuite in tutto il paese, pubblicavano i poster delle star sportive. Moltissimi inoltre poterono dedicarsi a hobby come il ping-pong, il biliardo, gli scacchi o altri giochi da tavolo affini.

Il decennio, insomma, fu per molti versi fondamentale per la società cinese; sebbene all’inizio molti risentissero ancora del trauma delle violenze di piazza Tian’anmen, alla fine di esso vi era più benessere per un maggior numero di persone, come non era mai accaduto in tutto il Novecento; per ironia della sorte quel cambiamento radicale era stato possibile solo attraverso il rifiuto dell’utopia maoista di creare una società socialista nello spazio di una sola generazione.



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